VERITAS LABORAT SAEPE, EXSTINGUITUR NUMQUAM

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martedì, gennaio 05, 2010


BAMBINA DI 11 ANNI, STELLA DI UN REALITY SHOW DELLA TV INDIANA, SI SUICIDA IMPICCANDOSI!
Neha si chiamava. Questa bambina di 11 anni, troppo piccola per decidere il suo futuro ma abbastanza grande da togliersi la vita, si e' suicidata, sembra, per la decisione dei genitori che, visti gli scarsi profitti scolastici, avevano deciso di farle abbandonare il mondo dello spettacolo. Che cosa dire di fronte ad una notizia del genere? Forse tutti i commenti lasciano spazio ad una serie di domande che, attualmente, hanno risposte difficili da dare. Come si puo' arrivare a tanto? Che cosa e' scattato nella mente di una bambina per portarla ad un gesto tanto estremo? Ma fino a che punto i cervelli dei nostri figli sono ipnotizzati dalle luci della ribalta? Che cosa stiamo facendo alla loro infanzia, alla loro gioventu'? E' chiaro che, visto dal mio punto di vista, l'errore dei genitori (che c'e' sempre quando accade una cosa del genere) non sta nel averla voluta togliere dallo show businesss ma sta nell'avercela fatta entrare cosi piccola. Non si puo' biasimare un padre che esorta la figlia allo studio, io avrei fatto lo stesso; quello che si puo', e si deve, biasimare e' questa moda di sfruttare bambini in nome dell'audience, dello share. Questa abitudine di utlizzare super minorenni per raccogliere pubblico e consensi. La notte di Capodanno, mentre qui erano le 6.00 del pomeriggio, stavo guardando la televisione italiana che festeggiava e in cosa mi imbatto: tre bambini che avranno avuto 12/13 anni cantavano sul palco e sotto la pioggia. E certo! Costano poco (forse niente), catturano l'attenzione (ma senti come canta, cosi giovane!) e chi si ne frega se domani faranno i muratori, le casalinghe, le commesse e vivranno tutta la vita nel ricordo di quella notte; nel pensiero di quello che poteva essere e non e' stato! Gli avvoltoi dello spettacolo + la stupida vanagloria dei genitori, che cocktail terrificante!
E allora, chevogliamofare?

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