SENATE PASSES HEALT CARE.
Democrats united, but no Republican votes for measure.
Il senato degli Stati Uniti ha approvato la sua versione della riforma della sanita'. Il Senato ha adottato la legge di riforma con 60 voti a favore e 39 contrari (chi sono questi 39?). La riforma deve passare, adesso, attraverso un complesso processo di conciliazione con il testo della Camera che ha varato una sua versione della legge ai primi di Novembre. Per approvare il pacchetto di misure tese a dare la mutua a 30 milioni di americani che attualmente non l'hanno, serviva la maggioranza semplice dei presenti. I democratici hanno dato un forte segnale politico
dimostrando l'unita' di un gruppo dopo settimane di divisioni. Tecnicamente la riforma sanitaria tagliera' il filo di lana solo tra qualche settimana quando Camera e Senato, dopo aver unificato i due testi approvati, torneranno a votare il testo finale per poi inviarlo alla firma del Presidente Barack Obama. Ma la vera battaglia politica si chiude con il voto del Senato che consente al Presidente di partire per le sue vacanze alle Hawaii con la certezza di aver mantenuto la promessa piu' importante della sua agenda legislativa per il suo primo anno alla Casa Bianca. Per decenni una lunga serie di inquilini della Casa Bianca aveva cercato di spingere la riforma della assistenza sanitaria (una necessita' mai messa in dubbio) attraverso le acque insidiose del Congresso. Ogni volta il tentativo era naufragato.
OBAMA: " VOTO STORICO SU GRANDE RIFORMA" - Cosi il Presidente Obama ha salutato alla Casa Bianca l'approvazione della legge sulla sanita' oggi al Senato che "permettera' a 30 milioni di americani senza la mutua di accedere ad una copertura sanitaria alla portata delle loro tasche". Per Obama queste "non sono piccole riforme. Sono grandi riforma. Se approvata, questa sara' la riforma piu' importante dai tempi della Social Security negli anni trenta e la piu' importante riforma del settore sanitario da quando negli anni sessanta e' stata istituita Medicare, la mutua degli anziani".
Il nostro Presidente del Consiglio a cui piace tanto parlare di quanto lui lavori, quando non lo prendono a pietrate in faccia, dovrebbe prendere esempio da questo giovane "abbronzato". Ha fatto piu' lui in pochi mesi che Berlusconi, Prodi e qunt'altri in 20 anni. Ma forse essere di colore vuol dire avere fame e voglia di fare. Vero, Dr. Berlusconi? E allora, chevogliamofare?