VERITAS LABORAT SAEPE, EXSTINGUITUR NUMQUAM

PER TE CHE VISITI QUESTO BLOG
Per prima cosa volevo darti il mio benvenuto ed anticiparti che i contenuti che troverai in queste pagine altro non sono che mie riflessioni personali sulla mia vita e su quello che mi capita intorno. Potrai incontrare della buona musica rubacchiata a you tube, qualche commento ad alcuni film e notizie piu' o meno curiose sui fatti del mondo. Vorrei migliorarlo, questo blog, quindi se hai qualche idea o commento non esitare ad inviarmelo. Ti auguro una piacevole permanenza e, ricorda, prima di andare via clicca sulla pubblicita'. A te non costa niente.

lunedì, dicembre 28, 2009


IL PENSATOIO
Penso che un blog serva anche, tra le altre cose, a dare voce ad uno stato d'animo, a delle sensazioni del momento; belle o brutte che siano. Una forma di auto analisi con la tecnologia che ha preso il posto del vecchio taccuino dove, una volta, si annotavano i pensieri. Quanto questo sia liberatorio non lo so; quello che so e' che sentiamo questa esigenza solo quando siamo molto tristi oppure molto addolorati. Nei momenti felici non ci sfiora nemmeno il pensiero di metterci a scrivere; siamo troppo occupati ad assaporare quella sensazione tanto appagante quanto rara. Purtroppo per me, pero', in questo momento sto scrivendo, quindi! E sto scrivendo sempre piu' spesso, non solo su queste pagine ma anche su un quadernone che sta esaurendo le sue pagine troppa rapidamente. Ormai e' il mio unico rifugio sicuro, vista la mia solitudine. Solitudine che ormai non riesco piu' a capire quanto sia volontaria e quanto imposta. Per molto tempo l'ho cercata con ferocia, schifato come ero dalla gente, dai suoi comportamenti, dalle sue menzogne. Tutte le delusioni: i falsi amici, le scorrettezze sul lavoro, le continue ed inspiegabili bugie di chi dovrebbe volerti bene, le incazzature quotidiane alla lettura dei giornali quando tocchi con mano tutta l'assurdita' di comportamenti beceri ed esagerati; ecco tutte queste cose mi facevano giorno dopo giorno ritirare in me stesso, preferendo di gran lunga la compagnia di un libro a quella di una persona. Facevano, e fanno, si che preferivo affidare le mie opinioni alla carta che condividerle con le altre persone, convinto come ero, e come sono, che tutto quello che avrei guadagnato sarebbe stato banalita'. Adesso sono qui e vi fornisco le coordinate: sono le 6.28 (ora locale), fuori e' buio, sento i bambini degli altri giocare in piscina, bevo il 200 caffe del giorno e fumo la milionesima sigaretta, cazzo adesso che mi viene in mente; oggi non neppure mangiato, va be meglio cosi. La Tv e' spenta ( a me non ha mai fatto compagnia, peccato!) ed in tutta la giornata non ho detto una sola parola! Bello, no? Ogni 2 minuti il computer mi avverte dell'arrivo di una e-mail, ed io vado a vedere. E' mia moglie che vuole sapere come sto, dove sto e quant'altro. E' sempre la stessa storia. Prima ti lasciano andare poi vogliono sapere. Ma e' normale, sapete! Quando hai qualcosa da dare, qualunque cosa non sto parlando solo di soldi, un amico, un disgraziato che ti da retta lo trovi sempre. Fino che fai comodo a qualcuno questo qualcuno e' sempre li appiccicato ma, quando sei stato spremuto come un limone, bye bye e grazie di niente. La vita e' cosi, pero' e' una vita di merda su questo non c'e' dubbio. Vedete, io non mi reputo un santo, anzi sono un figlio di puttana, pero' sono leale e sincero. Cerco di spiegare al mondo che le mie malefatte o brutte azioni (forse e' piu' corretto) non sono mai la genesi del rapporto ma avvengono come reazioni. Voglio dire che non permetto a nessuno di mancarmi di rispetto o provare a fregarmi. Quando me ne accorgo reagisco. E reagisco di brutto senza porre limiti. Facciamo cosi: io credo di avere un solo amico nel mondo (uno solo intendo, su 5 miliardi di persone), il suo nome e' Gianni Liberati e lo conosco da circa 25 anni; bene lui non mi ha mai deluso. Adesso chiedete a lui quante volte l'ho deluso io oppure se ho provato mai a danneggiarlo in qualche maniera. E si che siamo stati anche concorrenti sul lavoro! Ma ho sempre cercato di capire le sue ragioni, trovando giustificazioni plausibili ai suoi comportamenti e cosi credo abbia fatto lui. Con tutto il resto dell'umanita', purtroppo, non sono riuscito ad instaurare questo tipo di rapporto; le persone fanno cose e poi si domandano "ma cosa gli avro' mai fatto?", stravolgono continuamente la verita' e si difendono accusando e provando a far passare per buoni i loro stravolgimenti. Molte volte cerco di giustificare il tutto chiamando in causa la limitata capacita' di ragionamento della maggior parte delle persone; la paura naturale dell'ammissione di colpa; allora cerco di dare l'esempio ammettendo i miei sbagli (che sono tanti e tanti saranno ancora) ma quello che ricevo e' il continuo rinfaccio di quello che io stesso ho ammesso. La verita' e' che non c'e' comprensione, non c'e' pieta' per che ha fallito fosse solo una volta, non c'e' pensiero. Il denaro, la tv al plasma. l' I Phone hanno preso il posto dei sentimenti. Voglio chiudere questa raccolta di noiose recriminazioni con un detto che in questo momento sento che mi calza a pennello: " dagli amici (e dai parenti aggiungo) mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io". Diffidate di TUTTI!! E allora, chevogliamofare?

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